Scarabelliana. Collana promossa dalla "Società Nissena di Storia Patria" - Caltanissetta

Elenco delle pubblicazioni

  Autore Titolo Editore Anno
1 Luciano Scarabelli Per un fondamento di studi in una città di Sicilia stab. Giuseppe Civelli, Milano 1875 (ristampa anastatica, Paruzzo Printer) Caltanissetta 2008
2 Antonio Vitellaro Luciano Scarabelli. L’avventura di un intellettuale laico dell’800 Paruzzo Printer Caltanissetta 2008
3 Antonio Vitellaro Breve storia della Biblioteca comunale “Luciano Scarabelli” di Caltanissetta Paruzzo Printer Caltanissetta 2009
4 Giuseppe Pellitteri, Marina Castiglione, Michele Burgio e Antonio Vitellaro Il canto popolare di Milocca-Milena Paruzzo Printer Caltanissetta 2010
5 Luigi Varsalona Il ventennio fascista a Mazzarino. L’amministrazione podestarile Paruzzo Printer Caltanissetta 2011
6 Sergio Mangiavillano, Evelin Milazzo, Antonio Vitellaro, Daniela Vullo, Rosanna Zaffuto Rovello La Settinana Santa e la Real Maestranza a Caltanissetta Officina del libro Luciano Scarabelli Caltanissetta 2011.
7 Antonio Vitellaro (a cura di) Delia per Luigi Russo Amministrazione Comunale di Delia Caltanissetta 2011.
8 Gino Cannici ( a cura di Antonio Vitellaro) Scritti d’arte editi ed inediti Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2012
9 Mario Gori ( a cura di Salvatore Buscemi e Antonio Vitellaro) Poesie inedite in lingua e in dialetto Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2012
10 Antonio Vitellaro La Biblioteca comunale “Luciano Scarabelli” di Caltanissetta. 1862 – 2012 Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2012
11 Giovanni Amodio Carnicelli. Oscar Carnicelli in Messico-Antologia Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2013
12 Salvatore La Monica e Vittorio Ricci Grandi di Spagna alla corte di Filippo II d’Asburgo. Juan de Zúñiga y Requesens e la consorte Dorotea Barresi e Santapau Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2013
13 Antonio Vitellaro La questione delle terre e i Fasci dei lavoratori. La rivolta delle donne di Milocca Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2013
14 Calogero Rotondo L’antica biblioteca caterinese “Pasquale Panvini” : storia, patrimonio, cataloghi e inediti 1854-2013 Phasar 2014
15 Antonio Vitellaro Le più belle poesie siciliane di Giovanni Meli tradotte in veneziano da Antonio Lamberti Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2014
16 Antonio Vitellaro I Cappuccini a Caltanissetta Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2013
17 Filippo Imbesi, Giuseppe Pantano e Luigi Santagati Ricerche storiche e archeologiche nel Val Demone Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2014
18 Elena Tampellini Alfonso Campanile. Poeta del Novecento Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2015
19 Antonio Vitellaro e Antonio Guarino I caduti della Grande Guerra dell’attuale provincia di Caltanissetta. Con l’elenco dei caduti distinti per Comune di origine Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2015
20 Pasquale Pulci Poesie siciliane, trascrizione e note di Vitalia Mosca Tumminelli Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2015
21 Calogero Rotondo L'esperienze solitarie di uno scrittore"vagabondo", spirito sognante e poeta. Piermaria Rosso di San Secondo narratore e drammaturgo1887-1956. (Vita, opere, memorie, testimonianze, critica, profilo e inediti) Phasar Roma 2015
22 Michele Manfredi-Gigliotti Il tempio arcaico di contrada Imbelli. Amantea, Frazione Campora San Giovanni, provincia di Cosenza. Nuove prospettive per l’individuazione dei siti di Temesa e Terina Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2015
23 Sergio Mangiavillano Anni nella scuola Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2016
24 Luigi Santagati e Paolo Busub L’Antica Petiliana nell’Itinerarium Antonini, Atti del Convegno di Delia (CL) del 6 Settembre 2014 Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta 2016

 

 

Il presente lavoro raccoglie scritture d’archivio inedite del XVII secolo. Si tratta di atti notarili, dotali per l’esattezza, e attualmente conservati presso l’Archivio di Stato di Caltanissetta.
Il Seicento è considerato un secolo particolarmente carico di storia e ricco di eventi: sia di ordine prettamente politico e socio-culturale, sia per i grandi sconvolgimenti epocali quali le ondate di peste, le carestie e le calamità naturali.
Da un punto di vista linguistico il XVII secolo segna un decisivo assestamento di dinamiche (già iniziate nel Cinquecento) volte alla progressiva toscanizzazione della lingua adoperata sul suolo nazionale e in Sicilia.
Tale fenomeno è stato lucidamente posto in rilievo da diversi studi 1 fondati su scritture prodotte nelle aree culturali e nei centri più grandi e importanti dell’isola; minore attenzione è stata data a quello che, da sempre, è un territorio geograficamente, politicamente e linguisticamente periferico, vale a dire la Sicilia centrale.
Obiettivo del mio lavoro è stato, pertanto, quello di analizzare la lingua prodotta in tale area - e nello specifico nel territorio del Nisseno - durante tutto il Seicento, attraverso lo studio di una tipologia testuale ben definita e decodificata, come quella degli atti dotali.
L’impostazione metodologica che qui viene accolta è quella già implementata negli studi di Sardo, che coniuga ricerca socio-storica con analisi glottodidattica al fine di scovare tra le pieghe della lingua utilizzata tracce di interlingua2.
Per tale motivo ripercorro rapidamente quella che è stata la storia di questo territorio nel periodo predetto: una micro-storia, a tratti parallela e a tratti intersecante la macro-storia dell’isola, caratterizzata per lo più dalla marginalità e dall’isolamento.
Dopo un inquadramento storico-politico segue un ragguaglio sulla scritturalità nella Sicilia del XVII secolo e, quindi, la definizione di un quadro linguistico caratterizzato non da un’omogeneità quanto da una condizione di plurilinguismo e convivenza di più idiomi: latino, volgare siciliano e volgare toscano, oltre che, come vedremo, spagnolo.
Al fine preposto, ossia indagare circa le strategie di avvicinamento alla lingua- obiettivo, sarà necessario esaminare tale lingua e scomporla in ogni suo costituente.

Alla base del presente lavoro vi è un fitto e continuo dialogo con gli studi di MOCCIARO A. G.,: Italiano e siciliano nelle scritture dei semicolti, Palermo1991, MATTESINI E., Sicilia, in SLIE, 1994 vol. III, pp. 406-432. RINALDI G. M.,: Testi d’archivio del Trecento. Palermo2005. SARDO R.,”Registrare in lingua volgare”. Scritture pratiche e burocratiche in Sicilia tra ‘600 e ‘700. Palermo, 2008, che per vicinanza di intenti e di impianto metodologico sono costantemente presenti con riferimenti puntuali.

Si comincerà, pertanto, dall’analisi della tipologia testuale oggetto dell’indagine: gli atti dotali, infatti, rappresentano un tipo di scrittura ad altro grado di formularità rigidamente organizzati e costituiti da un apparato (per lo più latino) di formule fisse, ma allo stesso tempo, grazie ai capitoli matrimoniali inseriti al loro interno, è consentito prendere contatto con un tipo di lingua che si allontana dal rigido ambiente burocratico per entrare nell’intimo microcosmo familiare; una tipologia testuale, quindi, che può offrire interessanti riflessioni e permette di indagare sui differenti usi comunicativi del
tempo.
Tassello dopo tassello si tenterà di restituire un primo importante ragguaglio sulla lingua e mentalità del tempo: un viaggio guidato dalle stesse componenti dell’atto dotale.
Fatte le dovute premesse, di ordine teorico e metodologico, si passerà all’analisi vera e propria dei testi, attraverso l’individuazione di fenomeni che, di volta in volta, hanno la finalità di definire e individuare a quale livello di prossimità (o divergenza) si trovi la lingua analizzata rispetto al latino, al siciliano e al toscano.
Pertanto, si tenterà di porre in evidenza tutte quelle spie linguistiche che celano un
tentativo di approssimazione alla target language, rappresentata dal toscano.
Dopo un esame di tipo diacronico, si traccerà un profilo di somiglianze tra le scritture prodotte in altre aree siciliane -colte nel medesimo periodo storico- e tra queste e un’area regionale distante, come il Canavese in Piemonte, già esplorata da Alda Rossebastiano.

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