La mostra sulla Grande Guerra che si è aperta a Palazzo Moncada martedì 3 marzo intende ricordare ai cittadini, e specialmente ai più giovani, l’immane tragedia che vide milioni di morti, ma che rappresentò, per l’Italia, una vicenda storica che fece, degli italiani di tante regioni, provenienti da diverse esperienze politiche, un unico popolo; quella del 1915-18 fu l’ultima vera guerra di indipendenza nazionale.
Il nucleo più importante della mostra è costituito da 18 pannelli forniti dal Comando dell’Esercito, che, da quest’anno al 2018, saranno esposti in tutti i capoluoghi di provincia italiani; in essi sono raccontati i quattro anni di guerra.
A Caltanissetta, la prefettura, che coordina l’iniziativa, assieme all’amministrazione comunale e alla Pro Loco che curano gli aspetti organizzativi, ha invitato enti e associazioni a contribuire alla riuscita della mostra con apporti documentali per arricchirne i contenuti.
Nel grande salone di palazzo Moncada sono esposti cimeli e documenti sulla partecipazione dell’arma dei Carabinieri alla grande guerra (uniforme, bandiera con lo stemma sabaudo, libri e riviste che testimoniano il contributo della benemerita all’evento bellico). Anche la Guardia di Finanza espone documenti sul contributo dei militari di questo corpo alla guerra; i finanzieri sono orgogliosi del fatto che il primo colpo di fucile da parte italiana fu sparato da un finanziere al confine con l’Austria.
L’Archivio di Stato espone alcuni documenti relativi a militari della nostra provincia che parteciparono agli eventi bellici: i fogli matricolari di due soldati di Sommatino (Turco Domenico e Crisafulli Nicolò) e di uno originario di Mazzarino (Marino Cateno). Sono esposti anche il libro d’oro con i nomi dei caduti di Caltanissetta: in totale 280, di cui 34 ufficiali, 16 sottufficiali, 30 caporali, 198 soldati, un marinaio e un finanziere; dodici di essi furono decorati. È esposto anche un elenco dei quadrupedi sequestrati in provincia per esigenze belliche.
Alcuni documenti provengono dall’archivio storico del comune di Sutera: riguardano militari suteresi che parteciparono al conflitto; sono esposti anche due telegrammi inviati dal primo ministro Orlando e dal capo di stato maggiore della marina Taon de Revel che si congratulano con l’amministrazione per i festeggiamenti tenutisi a Sutera una settimana dopo la grande vittoria del 4 novembre 1918; c’è, poi, una fotografia che ricorda la traslazione a Sutera della salma del tenente Mormino sei anni dopo la fine del conflitto (8 giugno 1924).
Significativa è la partecipazione delle associazioni culturali, la Società Nissena di Storia Patria presenta varie testimonianze d’epoca tratte dalla propria biblioteca (emeroteca Filippo Falcone): sono i numeri in originale del Giornale di Sicilia sulle vicende che portarono alla dichiarazione di guerra nel 1915, varie foto del conflitto e una rara fotografia panoramica della lunghezza di m. 2,50 che riproduce, a 180 gradi, tutto il teatro di guerra della valle dell’Isonzo, che venne utilizzata per le operazioni belliche.
La Società Dante Alighieri espone alcuni documenti relativi alla presenza di prigionieri italiani in Austria e alla sepoltura di tanti di essi nel cimitero dei caduti italiani nel cimitero a Sigmundsherberg. Il Gruppo Modellisti Nisseni di approfondimento storico presenta due vetrine contenenti modelli in scala di aerei utilizzati nella prima guerra mondiale e varie divise di corpi militari italiani.
La Società Nissena di Storia Patria ha curato anche il reperimento di filmati di guerra che vengono proiettati a ciclo continuo durante l’orario di apertura della mostra; ha anche messo a disposizione l’esperienza di alcuni propri soci, quasi tutti docenti (Antonio Guarino, Salvatore La Mendola, Giuseppe Lo Vetere, Vitalia Mosca, Carmelina Sanguiné, Luigi Santagati e Antonio Vitellaro) per illustrare ai visitatori, in particolare alle scolaresche nelle ore mattutine, i contenuti della mostra.
DOMENICA 8 MARZO, ALLE ORE 10,30, ci ritroveremo al Palazzo Moncada, per visitare insieme la Mostra. Sarà l’occasione per fare gli auguri alle nostre Donne e a tutte le Donne del mondo.
Subito dopo saliremo all’Istituto Testasecca per visitare il presepe settecentesco affidato alla nostra tutela. Il tutto, entro le 12,30.